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Daniela

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Questo Natale siamo state bravissime, abbiamo sfornato tantissimi biscotti 🍪🎅
Vi posto anche qui le due ricette che abbiamo sperimentato di più ed approvato per la gioia di grandi, piccini e di Babbo Natale ☺  Let’s coookieees 😍 !!!
Ricetta numero 1:

Dal libro di Csaba dalla Zorza, Merry Christmas, frolle per l’albero

Ingredienti:

440 g di farina bianca
140 g di zucchero
250 g di burro
Scorza grattata 1/2 arancia
Scorza grattata di 1 limone
1 uovo intero
1 tuorlo

Preparazione:

Metti la farina in una ciotola capiente con lo zucchero e mescolali insieme. Taglia il burro a cubetti e aggiungilo nella ciotola. Gratta la scorza della mezza arancia e del limone e aggiungi il tutto al resto degli ingredienti. Per ultimo aggiungi l’uovo intero più il tuorlo. Ora impasta insieme tutti gli ingredienti con le mani. Forma una palla liscia e omogenea, appiattiscila leggermente e avvolgila in un foglio di pellicola alimentare. Mettila in frigorifero a riposare per circa un’ora e mezza. Poco prima di tirar fuori la pasta frolla dal frigorifero accendi il forno a 180°C e prepara due o più teglie rivestite con carta da forno. Trasferisci la pasta su un piano da lavoro leggermente infarinato e stendila usando un mattarello. Taglia i biscotti con la forma desiderata e trasferiscili sulle teglie. Inforna per circa 12 minuti (io li ho tenuti almeno 20 minuti, dipende dal forno) o fino a che i bordi dei biscotti saranno dorati. Fino a che i biscotti saranno ancora caldi con uno spiedino di legno puoi forarli per poi poterli appendere all’albero con dello spago o dei nastrini 🎄🎅 Impastare la frolla a mano è un momento molto hygge così come il profumino dei biscotti che arriva dal forno. Puoi aromatizzare questa ricetta con delle spezie a tuo piacimento.

Ricetta numero 2:

Da ricettario Bimby, Gingerbread

Dosi per 20 pezzi

Per l’impasto:

80 g di acqua
70 g di miele
60 g di zucchero di canna
20 g di zucchero semolato
2 cucchiaini di cannella in polvere
2 cucchiaini di zenzero in polvere
½ cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
Noce moscata q. b.
80 g di burro
300 g di farina 00
Un cucchiaino di bicarbonato

Preparazione:

Inserisci nel boccale 80 g di acqua, 70 g di miele, 60 g di zucchero di canna, 20 g di zucchero semolato, 2 cucchiaini di cannella in polvere, 2 cucchiaini di zenzero in polvere, ½ cucchiaino di chiodi di garofano in polvere, una grattata di noce moscata e scalda 3 Min. 100° Vel. 1.

Aggiungi 80 g di burro a pezzetti e mescola 30 Sec. Vel. 2. Trasferisci in una brocca.

Inserisci nel boccale senza lavarlo 300 g di farina 00, 1 cucchiaino di bicarbonato e mescola 2 Min. Vel. 3, aggiungendo a filo dal foro nel coperchio il liquido speziato tenuto da parte.

Metti il composto ottenuto a freddare in una ciotola, prima a temperatura ambiente 60 Min. e poi in frigorifero 60 Min.

Riprendi l’impasto, mettilo su un piano di lavoro infarinato e con un matterello stendilo in una sfoglia dello spessore di circa 3-4 mm.

Taglia l’impasto con coppapasta di varie forme e metti i biscotti su una teglia rivestita di carta forno.

Cuoci in forno già caldo 20 Min. 160°, poi lascia in forno spento per 20 Min.

Al prossimo anno 💓🍒

 

Ho sempre desiderato imparare a fare una torta. Quelle per cui l’aria profuma di lievito vanigliato ed il forno come un gran camino raccoglie ed accoglie con stupore la meraviglia di chi ha saputo dosare bene tutti gli ingredienti, primo fra tutti l’Amore. Le torte fatte in casa, anche quelle imperfette, quelle con la panna un pò troppo liquida ed il pan di spagna poco o troppo imbevuto sono quelle che sanno di tempo del cuore. Di quel tempo che scorre lento ed immortala nella mente e nel cuore ricordi di momenti speciali con chi amiamo. Di una tavola a festa, di sorrisi, di candeline da soffiare, di desideri da esprimere. Questa è la mia prima Naked Cake per il compleanno del mio maritino 🎂🍒.
Grazie ad Amalia Madia, la Maestra delle torte 💗

Quando ho deciso di dare un nome a quel contenitore di emozioni, di ricordi, di sapori, di profumi, che è la mia isola di Piment, ho pensato a lungo ad un’immagine che ne avrebbe restituito il senso. Quando si arriva a comprendere che il senso di tutto è racchiuso nel più piccolissimo dono che la vita ci fa, allora tutto acquista un nuovo sapore. Il sapore dei dettagli del cuore, di quelle piccolissime attenzioni che hanno il potere di rendere l’ordinario, straordinario. Mi piaceva l’idea di paragonare i momenti di felicità a delle piccole ciliegine da riporre sulla torta della nostra vita. L’avevo trovato! Era questo il messaggio che volevo regalare ad ognuno di voi: vivere della grandezza delle piccole cose, gustandole come si fa con una fetta di torta (magari al cioccolato) ☺.  Avevo il nome del mio blog, ma non sapevo che da qualche parte del mondo, e non solo nella mia testa e nel mio cuore, quell’isola esistesse veramente …

Espelette

Di tetti rossi, peperoncini e ciliegie. A pochi km dalla Spagna, Espelette, un paesino dell’Aquitania. Avevamo lasciato Bordeaux (avete letto il mio articolo sul nostro viaggio a Bordeaux ? ☺) in macchina, per perderci tra le stradine inebrianti di frolla di questo luogo magico fuori dal tempo. La Stars Hollow dell’Aquitania ☺.  Appena arrivata sono stata presa dall’adrenalina dell’immortalare, quella che mi prende tutte le volte in cui mi innamoro a prima vista di un posto, di un sapore, di un pensiero. Quell’impeto di voler fotografare tutto, assaggiare tutto, appuntare tutti i dettagli nella memoria del cuore e riportarveli tanto più vicini a quell’emozione che ho provato e che sa di vita piena. E’ come se nella mia testa stessi scrivendo con enfasi un capitolo della mia vita, quelli che si scrivono di getto, come in un flusso, inarrestabile, di coscienza. Come una poesia d’amore. Ortensie, peperoncini, dolcetti di frolla ripieni di marmellata di ciliegie, divanetti vintage, negozietti tipici, quella finestra che dava sulle strade del paesino, un vino rosso per brindare sotto un soffitto di cielo, le chiacchiere con gli abitanti del posto, le loro storie, gli aneddoti: tutto, una storia da raccontare. E l’esigenza di voler condividere questa emozione del cuore, diventa, per me, quasi una missione.

Dolci di frolla tipici della tradizione basca ripieni di crema pasticcera o di confettura di ciliegie nere (ed altre varianti come quella con le ciliegie intere o con gli agrumi o col cioccolato)

E per voi, cos’è la Bellezza ? All’emozione del cuore,  cin cin 💓🍒

Bordeaux, la ville du vin. Io avevo capito vent e mi era parso di sentire Bordeaux. Insomma, non c’avevo capito un **** 😅. Era una delle mie prime sere a Parigi, mi sembrava tutto così magico (e lo era veramente). Ascoltavo le persone parlare ad un ritmo che ancora non riuscivo a seguire, quasi i loro discorsi fossero delle canzoni. Così, avevo portato il vento a Bordeaux e con un bicchiere di vino brindavo a quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle della mia vita (e a tutti i croissants au beurre che avrei mangiato). Ma questa è un’altra storia …

Il nostro primo volo da genitori con JJ a bordo 🚀🍼☺

Quando penso alle madri in viaggio mi viene subito in mente Johanna Hauksdottir. Donna nordica che incarna (per me) l’hygge delle madri in viaggio 😄. Zaino da trekking in spalla indossato con la nonchalance di chi ha appena finito di ricongiungersi con l’universo dopo una lezione di yoga all’aperto tra campi di lavanda e camomilla, sandali, shorts (da paura) e coroncine di fiori in testa. Insomma, secondo voi, una così ricongiunta con l’universo, prima di partire, la fa o non la fa la lista delle cose da portare? Io l’ho fatta (scritta ovviamente) 😮! Quindi: numero di cambi moltiplicati per il numero dei giorni x3 (se si fosse sporcato, tipo, 3 volte). Tachipirina, fisiologica, crema per eventuali bernoccoli (primi passi), termometro, clisterini (pure?), pannolini, shampoo e bagnoschiuma, salviette imbevute, ecc. Pappe moltiplicate per il numero di giorni x3 (pasti al giorno) + merende. Il latte? In polvere! Si gestisce meglio (basta riscaldare ovunque dell’acqua. Non troppo calda, svp🤦‍). Una copertina. Almeno 2 biberon. Borraccina per l’acqua. Cucchiai. Bavette. Insomma, una casa! Ho anche imballato i vasetti con della pluriball. Comunque, amiche, lo sapete che vi dico?  PIACERE AND KEEP CALM! Si compra tutto lì, éventuellement! Vuoi mettere un omogeneizzato al formaggio di capra aromatizzato alla baguette aromatizzata al timo? L’ho capito! La key word dei genitori in viaggio è: Spirito di adattamento. Quindi, coroncine di fiori in testa per tutti e via (‘na parola 😂). L’ho capito, dicevo, per esempio, quando c’è stata l’esigenza di parcheggiare la poussette (ma lo sapevate che in francese passeggino si dice poussette?🤷‍) alla prima ‘puzzet’, ovunque.  O quando ho provato a chiedere ai camerieri di lasciare un pò di acqua di cottura (eau de cuisson) con la pastina, per aggiungerci poi l’homogénéisé 😬. “Oh Dà, ma spiegaglielo meglio! Cioè, tutte queste parole per chiedere di lasciare un pò di acqua di cottura?”. Allora, il primo cameriere (simpatico) mi ha risposto con: “lo sappiamo come si cucina la pasta (gnè, gnè, gnè)”(ma chi gli aveva detto niente 🤨😂 ?!) e mi ha riportato le stelline disidratate 😒; un’altra cameriera mi ha portato una ceramica bianca di accompagnamento alla stellina (Michelin) con tanto di acqua calda aromatizzata alla cottura 😂. Ma poi, devo dire che è andata sempre meglio, riducendo il lessico ai minimi termini 😂. Merci 👌

Around Bordeaux. Mr Liv’, il detentore della mappa

Durante i nostri viaggi, da sempre, Mr Liv’ è il detentore della mappa della città o di ogni altro strumento di geolocalizzazione. Io, una volta, ho perso l’orientamento anche sotto casa. Vi ho detto tutto 😂. A Bordeaux ci siamo mossi in tram, è tutto ben collegato. I mezzi pubblici sanno di vita vera. Di mamme con bambini, di copertine di libri da sbirciare, di carrelli della spesa. Biglietto giornaliero, scarpe comode  e via.

Cathédrale Saint-André
Statue de Jacques Chaban Delmas, Place Pey Berland

Place de la Bourse &  Le Miroir d’Eau

Place de la Bourse (Piazza della Borsa) è una delle principali piazze di Bordeaux. Nel 2007 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Di fronte alla piazza Le Miroir d’Eau (Lo specchio d’acqua), uno specchio di acqua artificiale che riflette la piazza e il palazzo della Camera e dell’Industria di Bordeaux. Via le scarpe!!!!!
Ecosystème Darwin

Area dedicata allo sviluppo sostenibile attraverso il divertimento eco-friendly. Mi sono sentita come Alice nel paese delle meraviglie in un video degli Abba 🤷‍. Non ci tornerei, gusto personale! Ma magari a voi può piacere 😃!

La Grosse Cloche

Risale al XV secolo. Porta storica di Bordeaux e torre civica dell’antico palazzo comunale.

Le marché des Capucins

Se avete imparato a conoscermi sapete che i mercati gastronomici sono delle mete puntuali nei nostri viaggi. Mi appassionano le shop bags che sanno di quotidianità. I sapori ed i profumi che ti fanno entrare nelle case e ti raccontano la ritualità delle loro tavole e delle loro famiglie. I venditori a  loro volta raccontano le loro di storie e sono li per fartene sentire parte integrante acquistando le loro prelibatezze. Mi dispiace non essere riuscita a fotografare le bancarelle del pesce fresco. Per gli appassionati delle ostriche, fateci un salto.

Rue Sainte-Catherine

Shopping, shopping, shopping!!!!

Le Petit Bois

Spuntino a Le Petit Bois vicino a Place du Parliement. Atmosfera hygge, arredamento vintage ☺.

Cannelés Bordelais

Camminando per le strade di Bordeaux ne sarete circondati. Dolcetti tipici della zona aromatizzati alla vaniglia e rum. Croccanti e caramellati fuori, morbidi ed umidi dentro. Yum, yum, yum 💗.

Se vi va di sperimentare la ricetta in casa ho scelto quella di  Les journal des femmes cuisine che ho tradotto per voi.

Buona preparazione!!!! 😃👩‍🍳

Ingredienti per circa 60 mini-cannelés

* 1/2 di latte (preferibilmente intero)
* 2 uova intere + 2 tuorli
* 100 gr di farina
* 250 gr di zucchero a velo
* 50 gr di burro
* un pizzico di sale
* 1 cucchiaio di rum
* 1 cucchiaio di estratto di vaniglia

Preparazione

1. Mettere il latte a bollire con l’estratto di vaniglia e il burro. Nel frattempo mescolare la farina, lo zucchero e le uova con una frusta.

2. Quindi, incorporare il latte bollente mescolando con una frusta. Si deve ottenere un impasto fluido e senza grumi, tipo l’impasto per le crêpes.

3. Lasciare riposare un’ora e poi versare il rum. Mescolare di nuovo bene. Preriscaldare il forno a 270° per una decina di minuti. Riempire gli alveoli dello stampo in silicone, senza imburrare, ai 2/3 (l’impasto si gonfierà durante la cottura per abbassarsi successivamente).

4. Il segreto dei cannelés risiede nella cottura: infornare e lasciare cucinare per 5 minuti con grande precisione a 300°. Poi abbassare la temperatura a 180° per circa un’ora, controllandoli. L’esterno deve essere marrone scuro ma l’interno deve restare ben morbido. Sformare nell’arco di pochi minuti e porli, se possibile, su una griglia.

5. E’ tutta una questione di gusto. Se si preferisce un cannelé ben croccante, ben “bruciacchiato” lasciare cucinare per un’ora intera, talvolta 10 minuti in più se necessario. Se si preferisce un cannelé meno “bruciacchiato”, più biondo, più morbido, bastano 50 minuti di cottura (in aggiunta ai 5  minuti iniziali).

Tour in vigna. Château Pape Clément

Il perché delle rose in una vigna?🌹🍇 E’ una delle domande che ci hanno posto durante il nostro tour all’interno del Château Pape Clément . Perché le rose fungono da piante “spia” manifestando prima della vite l’attacco dei parassiti, malattie o carenze di sali minerali. Ho immaginato quelle rose essere la ciliegina sulla torta di uno scenario da fiaba che vanta oltre 700 anni di storia. Come la firma di un pittore sulla sua tela. Ogni viaggio a Bordeaux che si rispetti prevede almeno una visita ad una vigna. Quanti bicchieri al cielo e quanti brindisi in 700 anni ? Quanta forza la terra ed il sole e la passione. Quest’ultima, determinante. Determinante per lasciare un segno. Per scrivere pagine di storia che continueranno a fare sognare. Le vin de Bordeaux, appunto ☺. Quella di Pape Clément è una delle aziende vinicole più grandi ed antiche di Bordeaux. Il suo nome è legato al suo prestigioso proprietario Bertrand de Goth, divenuto Papa Clément V nel 1305. Il Castello, in perfetto stile medievale, si trova a Pessac, a 20 minuti dal centro di Bordeaux. Noi ci siamo arrivati in macchina dopo aver prenotato la visita (noi abbiamo chiamato in mattinata per un tour alle 14). Il costo a persona è di € 20 che include visita alla vigna, alla cantina ed allo shop con tanto di degustazione di 3 rossi. La durata del tour è di 1 ora e mezza. Il nostro è stato in lingua inglese. JJ ha ben pensato di cantare tutto il tempo 📢 e di sgambettare prati prati sotto il caldo cocente. 2 bicchieri di vinooo pour mois’il vous plaît!!!! Poi però in macchina si è addormentato 😒🤣. P.s. I passeggini fanno un pò fatica ad andare con i sassolini, quindi koala in spalla 💪😃.

Degustazione
Shop

E poi finiva sempre così, a baguette e formaggio (latte e vino) 😄🍷🍼👩‍❤‍💋‍👨🐤.

Ritratto di una madre in viaggio 😀 Trucco sbavato, maglia “stropicciata” e capello a piacere

Et voilà, bon voyage e brindiamo all’Amore, alla vita, sempre 💘🥂🍒

Per chi stasera volesse atteggiarsi a chef del pianerottolo 🤣 e preparare una cenetta romantica propongo questa ricetta che ho preso da giallo zafferano. Vi consiglio di assaporarlo caldo per apprezzarne la cremosità ☺.

Ingredienti:

350 g riso carnaroli
200 g mascarpone
800 g brodo vegetale
q.b. sale fino
50 g Grana Padano DOP
50 g spumante
1 scalogno
6 g pepe rosa
50 g olio extra vergine d’oliva
q.b. timo

Procedimento:

Iniziate a preparare il brodo vegetale. Proseguite con il soffritto: versate l’olio di oliva in un pentolino, unitevi 5 g di pepe rosa e fatelo andare a fuoco dolce per circa 5 minuti cosicché l’olio si insaporisca bene. Trascorso questo tempo, filtrate l’olio con un colino e trasferitelo, privo delle bacche di pepe, nella pentola in cui farete il risotto. Tritate finemente la cipolla, aggiungetela all’olio e lasciate soffriggere a fuoco basso mescolando per non farla bruciare e fino ad ottenere una leggera doratura. A questo punto potete aggiungere il riso. Fatelo tostare mantenendo un fuoco dolce e mescolando con una spatola per un paio di minuti. Sfumate ora con il bicchiere di spumante e successivamente iniziate ad aggiungere il brodo, incorporandone poco alla volta per cuocere il riso: ci vorranno circa 20 minuti. Potete ora aggiungere il timo e aggiustare di sale. Quando mancheranno circa 5 minuti per terminare la cottura, potete aggiungere al risotto il mascarpone e mantecarlo per amalgamare bene gli ingredienti. Spegnete ora il fuoco e unite il Grana Padano grattugiato, mescolate e mantecare bene ancora qualche secondo. Impiattate il risotto decorandolo con le bacche di pepe rosa, le noci tostate al forno e il timo ☺🥂.

Bon appétit et bonne fin de semaine 🍒

Mai che avessi preso qualcosa con “leggerezza”. Santa legeresse 😅. Nemmeno la mia parte da piccola fiammiferaia (in inglese) alle elementari. Ne ricordo ancora un pezzettino a memoria. Avevano scelto me, a discapito della secchiona della scuola, perché avevo i capelli rossi. Si, me. Anche se avevo cercato di nascondermi, come al solito, dietro i banchi (e gli stessi capelli). Ma proprio quei capelli, estroversi di natura, non mi lasciavano tregua. Urlavano al mondo che esistevo e che non ero affatto trasparente. I miei capelli rossi sono stati dei veri amici. Mi hanno sempre spinta a credere in me stessa. Spinta nel vero senso del termine. Quasi con prepotenza. Spinta a dire la mia, a non nascondermi. Beh, a volte ci ho anche provato ma finiva sempre con un: “Si, lei, con i capelli rossi”. Ho sempre potuto contare su di loro, sulla loro mano stretta alla mia: “Ci siamo noi, non ti preoccupare, fai vedere chi sei, non avere paura”. I miei capelli rossi mi hanno sempre accompagnata fino a giusto un secondo prima di andare in scena sul palcoscenico della vita. E li ringrazio. Perché ho imparato a fidarmi di loro. E non mi hanno mai delusa ❤🍒.

Quando si dice: tutto il mondo è paese 🧡. La nostra cucina mediterranea ha sposato benissimo la tradizione mediorientale di questa morbidissima crema di ceci che è l’hummus. Praticamente i ceci schiacciati con la forchetta che le nostre nonne calabresi ci invogliavano a mangiare con tanto amore perché “i legumi fanno bene assai” 😁💗. La ricetta originale prevede l’utilizzo della salsa tahina realizzata con semi di sesamo bianchi leggermente tostati. Non avendoceli in dispensa ne ho preparato una versione easy abbinandoci dei cavoletti di Bruxelles al forno. Allora, se avete il tempo di mettere ammollo i ceci la sera prima e cucinarli al mattino tanto di cappello (che bontà) ma potete benissimo utilizzare i ceci in barattolo.

Ingredienti

300 g di ceci
1 spicchio d’aglio
80 g succo di limone
35 g di olio evo
q.b. sale fino
spezie a piacere per aromatizzare

Procedimento

Semplicemente frullare tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema morbida senza grumi (eventualmente aggiungere un po d’acqua). Aromatizzare a piacimento con le spezie che più amate. Per i cavoletti, sbollentarli precedentemente ed in forno con olio evo e spezie a 250° per 10 minuti.

Buon appetito🥂🍒

Ciao ragazze, cercavo una ricetta veloce per smaltire delle banane mature che avevo in casa. Una ricetta senza burro che non avevo in frigo. Da degna “parigina” croissants au beurre addicted non sono solita non utilizzare il burro nella preparazione dei dolci. Ma avete provato a fare una frolla con l’olio d’oliva ? Super 😋 Vi posto la ricetta di questi gustosi muffins banana e cioccolato via Martolina in cucina – blog giallo zafferano

Ingredienti per 12 muffins

• 3 banane molto molto molto mature
• 125 ml di olio di semi
• 225 g di farina
• 100 g di zucchero di canna
• 2 uova
• 3 cucchiai di cacao amaro
• 1 cucchiaino di bicarbonato

Procedimento

Schiacciate le banane con una forchetta, mettete la purea ottenuta in una ciotola, aggiungete l’olio, le uova e lo zucchero e lavorate il composto qualche minuto con le fruste elettriche.
A parte, mescolate la farina setacciata con il bicarbonato e il cacao e unite il tutto al composto di banane, mescolando con un cucchiaio lo stretto tempo necessario ad amalgamare tutto ma senza esagerare (altrimenti il risultato non sarà soffice come dovrebbe essere !).
Riempite degli stampini da muffin per ¾  e cuoceteli in forno caldo a 200° per 15-20 minuti (dipende dal vostro forno, fate sempre la prova stecchino alla fine).

Et voilà, à bientôt 🧁🍒

Lontano dai rumori del mondo, il silenzio. Tranquillo ascolto del cuore. Non ero mai stata a Serra San Bruno. E non avevo mai visitato il Museo della Certosa. Mi ha colpito la voce assordante del silenzio. Il vento fra gli alberi. La magia dell’anima che cerca se stessa e si ritrova, in Armonia, col mondo. Ho riflettuto sull’intervento di un monaco, in proiezione sugli schermi del museo (perché la Certosa non può essere visitata ed è vietato l’ingresso alle donne). Diceva più o meno così: la pluralità di alcuni nomi non restituisce il senso profondo evocato dalla loro singolarità. Le parole, La Parola; le libertà, La Libertà; le verità, La Verità.

San Bruno e il “mare del silenzio”

Dal mare del silenzio
Ritorna come un’onda
Nei miei occhi,
E quello che mi manca
Nel mare del silenzio
Mi manca sai molto di più

Amo le parole di questa canzone. A volte quello che ci manca lo ritroviamo nel silenzio. E nel silenzio, quello che ci manca riecheggia assordante nel cuore, nell’anima. Il silenzio è riconciliatore. Ti ricongiunge con la tua natura più profonda. Quella che trascende le parole. Il silenzio è un’esigenza. Una tregua. E’ pace dei sensi. E’ riflessione, contemplazione, meditazione. Connessione. San Bruno è stato un monaco cristiano tedesco fondatore dell’ordine certosino. Poeta, filosofo, teologo, tra i suoi discepoli personaggi illustri come Papa Urbano II. Affascinato dall’esigenza di spiritualità e dalla sua vocazione, lasciata la Francia, il sommo pontefice gli permise di ritirarsi in solitudine sull’Altopiano delle Serre calabresi e fondare in quel deserto silenzioso, immerso nella natura incontaminata, il primo convento certosino d’Italia nel 1090. A proposito della vocazione di Bruno, Papa Ratzinger in visita alla Certosa nel 2011 disse: “dare tempo a Dio di operare con il suo Spirito e alla propria umanità di formarsi, di crescere secondo la misura della maturità di Cristo”. I certosini, come secoli fa, sono soggetti alla clausura. L’unica occasione di approccio col mondo esterno gli è concessa la domenica, in quell’uscita detta “spaziamento” che gli permette di ristorare corpo e mente. Ricordo che rientrata a casa riflettei molto sull’idea del deserto eremitico. E se anche Gesù si fosse ritirato a vita privata ? Noi non avremmo potuto gioire della Parola. Del suo agire. Del suo messaggio per noi. Evangelizzare, quindi, per me. Testimoniare le conquiste dell’anima che come un mare calmo ti purificano dentro e ti fanno venire voglia di raccontarlo, ancora. E crederci, insieme.

Chiesa di Santa Maria

E se ti vien fame ? 😋

Noi abbiamo pranzato da Zenzero che vi consiglio 🙂🌿🍽

via Roma 12, 89822 Serra San Bruno (VV) Italy

Apprezzando i doni naturali del territorio, e cercando sempre il confronto con la tradizione, mi impegno a valorizzare il sapore di ogni singolo alimento in una cucina fantasiosa ma allo stesso tempo equilibrata e genuina, facendo particolare attenzione alla provenienza, la particolarità e la qualità di tutti i prodotti“.

Parole dello Chef Bruno de Francesco, orgoglio per la nostra Calabria, da lui rappresentata in importanti contesti gastronomici quali l’Expo e Fico.
Quindi amici, buona passeggiata e buon appetito ❤🍒

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