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Daniela

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Ricetta 🥧💗

Per la frolla:

300 g di farina
150 g di zucchero
150 di burro
1 uovo
1 tuorlo
1 scorza di limone
1 pizzico di sale
1 pizzico di lievito per dolci

Esecuzione:

Unire tutti gli ingredienti ed impastare.
Ricoprire l’impasto con pellicola trasparente e lasciare riposare in frigo per circa 30 minuti.
Cuocere la base crostata per 35-40 minuti a 180°

Per la crema pasticcera Bimby (Ricetta di Emy):

6 cucchiai di zucchero + 1 scorza di limone vel. 6; 1 bustina di vanillina, 500 ml di latte intero, 4 cucchiai colmi di farina 10 min. 90° vel. 3.5; trascorsi 8 minuti aggiungere 2 tuorli.  Lasciare raffreddare ricoperta con pellicola a contatto. Una volta raffreddata aggiungere il succo di fragole, amalgamare. Decorare a piacimento la base crostata con la crema utilizzando una sac à poche.

Enjoy 💗

Ho immaginato il cuore di una donna essere un ipertesto. Un archivio, multimediale, di pillole di saggezza. Un archivio di ricordi, di storie vissute, di insegnamenti conquistati, di scelte, di cadute, di appunti, poesie, film, canzoni. Ogni donna ha il suo ipertesto del cuore, che riconsulta per se stessa e per gli altri. Dagli ipertesti nascono le parole, l’empatia, gli abbracci. Nascono gli universi, le storie. Io ti racconto la mia storia. Tu mi racconti la tua storia. Se guarderemo bene, nel profondo, ci ritroveremo, ci incontreremo a metà strada, lì, dove sono le emozioni universali. L’amore allora creerà luoghi felici che attireranno e terranno unite le persone. L’idea dell’ipertesto del cuore mi è venuta pensando ad Amy Sherman-Palladino, creatrice della famosa serie americana Una mamma per amica. Il suo modo di scrivere mi ha totalmente conquistata. A proposito della scrittura dice “E la scrittura non è come il lavoro di fabbrica. Non è come mettere insieme una macchina, dove sai che se metti la ruota sulla cosa, alla fine andrà. E’ una cosa diversa. Devi vederlo, altrimenti non puoi farlo”. Sono sempre stata affascinata dalla scrittura evocativa. Quella dove le parole diventano immagini e tu le vedi con gli occhi della tua immaginazione, le senti col cuore, le riconosci tue perché quelle immagini fanno parte di te. E’ questo quello che più amo della scrittura. L’emozione di cui sono cariche le parole. Una parola è un universo. E’ un ipertesto. E’ metafora. Le parole salvano. Alcune, quelle che ti hanno toccato il cuore, resteranno per sempre. Le ritroverai nell’ipertesto, appunto, e le riutilizzerai, con la potenza di sempre, per mettere in circolo altro amore. Per lasciare che qualcun altro possa esserne toccato e guarire. Non devi mai sottrarti all’occasione di dire agli altri parole ispirate e aiutarli in tutti i modi che puoi” (Ci credo, ci riesco – Selene Calloni Williams). Le storie non si impongono. Le storie ti vengono a cercare. Le storie te le ritrovi sul cammino. Alcune sono rose in un giardino di inverno, non te le aspetti proprio. Alcune fanno giri infiniti, ti stravolgono dentro, ti danno nuove possibilità. Alcune non smetterai mai di raccontartele, perché tutte le volte non ci crederai. Altre ti faranno sorridere perché ti hanno vista crescere.  Altre ti faranno piangere sempre, di emozione, di gioia, di malinconia. Di alcune il finale ti stupirà. Dove pratico l’ipertesto del cuore ? Soprattutto con le amiche o con chi mi accorgo di parlare la stessa lingua. D’altronde, l’ipertesto è una sorta di  linguaggio segreto, se io dico Dawson, tu rispondi anawanawei.
Questo articolo è molto importante per me, è il mio primo ri-primo articolo sul blog, dopo circa un anno. Era una mia intenzione del cuore tornarci, creare una Stars Hollow per chiunque vorrà passare da qui. Un altro mio desiderio è, inoltre,  quello di raccontarvi di altre intenzioni del cuore, di donne speciali che ho incontrato nella mia vita, che mi hanno ispirata, che hanno messo e continuano a mettere tantissimo amore in circolo in questo mondo. E prima di farvi un esempio pratico di ipertesto vi saluto con questa citazione che amo tantissimo, che sia di buon auspicio per tutti coloro i quali vogliono vivere d’amore e vogliono credere nelle intenzioni del proprio cuore, me compresa ☺️.

“Tieni presente la tua intenzione nel cuore e offrila all’universo affinché la perfezioni , a costo di trasformarla anche completamente. Alla fine sentirai chiaramente quando la tua intenzione sarà in armonia con l’universo. Allora essa si realizzerà spontaneamente […] Tu vedrai chiaramente il da farsi, agirai senza sforzo e fatica. Anziché essere tu a lottare per le cose , le cose verranno a te. Di giorno in giorno farai progressi in una spirale di amore e forza che ti porterà in alto verso una visione sempre più ampia e libera. Dunque non dimenticare mai: la prima cosa che devi fare è dare. Dare e darti è ciò che ti permette di vedere, comprendere profondamente e risolvere i tuoi conflitti interiori, affinché la tua volontà si faccia impeccabile e in armonia con il cosmo. Dare e darti fa sì che l’universo cospiri per realizzare la tua volontà impeccabile. E’ la legge dell’Amore che lega tutti gli eventi del mondo fra loro”
(Ci credo, ci riesco – Selene Calloni Williams)

𝒫𝑒𝓇 𝓊𝓃 𝑒𝓈𝑒𝓂𝓅𝒾𝑜 𝒹𝒾 𝒾𝓅𝑒𝓇𝓉𝑒𝓈𝓉𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝒸𝓊𝑜𝓇𝑒

A proposito di Una mamma per amica, prendo dai cassetti del mio ipertesto, una delle mie scene preferite. La linko in giro per il mondo quando voglio citare un caso di tenero stoicismo. Rory è stoica nell’affrontare il, doloroso, non-addio di Jess (min. 2.20), partito per il suo lungo e necessario viaggio, verso l’amore. E’ raro trovare dello stoicismo tra ragazze della sua età e la sua reazione mi ha sempre in qualche modo colpita. “Andrò avanti, non mi lamenterò”. Avrò fede. Che tutto, alla fine, andrà come deve andare. Quindi amarsi, sempre.  E a proposito di Jess non posso non citare Il Giovane Holden, che me lo ricorda tantissimo: Io credo , – disse, – che uno di questi giorni ti toccherà di scoprire dove vuoi andare. E allora devi metterti subito in marcia. Ma immediatamente. Non puoi permetterti di perdere un minuto […] allora comincerai ad andare sempre più vicino, se sai volerlo e sai cercarlo e aspettarlo, a quel genere di conoscenza che sarà cara, molto cara al tuo cuore. Tra l’altro scoprirai di non essere il primo che il comportamento degli uomini abbia sconcertato, impaurito e perfino nauseato. Non sei affatto solo a questo traguardo, e saperlo ti servirà d’incitamento e di stimolante […] Se tu avrai qualcosa da dare, altri impareranno da te . E’ una bella intesa di reciprocità. E’ non è istruzione. E’ storia. E’ poesia”.

Il “non penserai che avrei piagnucolato vero ?” di Rory non può non farmi aprire un altro cassettino. Quello dello storico “Sei andata via Alina ? E chi se ne frega” di Mauro, in Sapore di mare. Anche il suo è uno stoicismo, credibile, come quello di Rory ☺️. Quanto è bello l’amore eh ? Anche se a volte fa male. Ma il vero amore, quello, trionfa sempre.
Adoro, adoro ❤️.

Che poi, alla fine, l’ipertesto funziona cosi, può andare avanti all’infinito 😄.
Cosa trovi nei tuoi cassetti ? Se ti va, dimmelo con una parola. Da parola, nasce parola ☺️.

A presto, Daniela ❤️

Questa è una ricetta che avete amato tantissimo e che amo anche io. Sperimentata diverse volte, sempre buonissima ☺️. La New York cheesecake ci porta col pensiero tra le strade della grande mela, seduti ad un tavolino ad osservare, con gli occhi pieni di meraviglia, la città che non dorme mai 🍎❤️ (avete letto l’articolo sul mio viaggio a NY ?). Ottima sia d’estate, decorata con frutta di stagione, che in inverno, servita con confetture. Non potevo non postarvela per averla sempre a portata di mano 😁🥰.

New York Cheesecake alle fragole
New York Cheesecake ai frutti di bosco

Ricetta per stampo rotondo a cerniera 22 cm

Per la base:
300 g di biscotti digestive
80 g di burro (ho letto poi che la quantità del burro deve essere la metà rispetto a quella dei biscotti).
Per la crema:
500 g di philadelphia
300 g di ricotta fresca
150 g di zucchero semolato
150 g di panna fresca liquida
1 vasetto di yogurt greco (125 g)
4 uova

1/cucchiaino di farina bianca 00

Procedimento:
Frullare finemente i biscotti ed unirli al burro sciolto. Versare una parte dell’impasto all’interno dello stampo e creare prima il bordo e poi la base con la restante parte. Lasciare in frigo per il tempo della preparazione della crema.
Per la crema:
Amalgamare la philadelphia con la ricotta, lo yogurt greco e la panna. Aggiungere lo zucchero e le uova (una alla volta). Per ultima, unire la farina setacciata. Versare la crema nello stampo e livellare.
Cuocere a forno preriscaldato a 160 ° per 55′ + 5′ (durante questi ultimi 5′ aprire lo sportello del forno). Il tempo di cottura può variare. Io l’ho cotta per 75′ + 5′. Saprete che la cottura sarà ultimata quando la crema avrà un colore giallo con bordi più scuri.
Lasciare raffreddare per 3/4 ore prima di metterla in frigo per tutta la notte.
Farcite a piacere.

Enjoy 🥰

Questo non è un blog di ricette, non sono una cuoca. Però posso raccontarvi di una ricetta che ho provato a riprodurre. Posso raccontarvi l’emozione di catapultare la mia famiglia a New York, la domenica mattina, in compagnia di un bel piatto di pancakes. Questo blog, per quanto mi piacerebbe proporvi dei contenuti migliori, con foto più fighe, mi ha davvero fatto stare bene. E’ stata la mia finestra sul mondo durante questo tristissimo e complicatissimo periodo storico. L’idea di poter condividere con voi un’immagine, un’emozione, un fiore, un piatto mi ha fatto stare bene. Mi ha fatto sentire carica. Mi ha fatto riprendere la macchina fotografica. Mi ha fatto mettere in cucina nonostante i mille impegni di una mamma casalinga in pandemia. Ha curato la mia creatività. Questo mondo che ho dentro e che in qualche modo desidero mostrarvi con i pochi strumenti che ho a mia disposizione. Mi fa stare bene l’idea di creare qualcosa che magari in qualche modo possa fare stare bene qualcun altro. In questo mare digitale, non dimentichiamoci mai di essere delle persone. Di essere noi stessi. Di raccontare le nostre storie. Di farlo con i nostri tempi. I tempi della nostra anima che richiedono anche delle pause. Per curarsi, ritrovarsi, sentirsi. Per essere.  Anche al costo di non essere popolari.
Detto questo, alzi la mano chi si cimenterà nell’arte del “pastierare” 😁🙋‍♀️🥰. Io vorrei preparare tante cosine per questa Pasqua, la pasta fatta in casa (mio marito mi ha regalato la macchinetta ❤), le cuzzupe (le conoscete ? sono dei dolci pasquali tipici calabresi), la pastiera (vorrei riprovarci quest’anno ☺️).
Condivido con voi la ricetta che ho testato l’anno scorso. O meglio, vi posto  la ricetta Bimby dalla quale sono partita. Poi in realtà per la frolla ho fatto la mia solita e fidata ricetta. Per la crema, per chi volesse aggiungere la crema pasticcera al ripieno, ho seguito la ricetta di una mia amica. E vi anticipo già che quest’anno non metterò assolutamente le gocce di cioccolato 😁 (classica classica classica top). In più, quest’anno ho anche le dritte di una mia amica napoletana e la certezza assoluta che, come afferma anche Cannavacciuolo, non ci va la ricotta di pecora ma quella vaccina, preferibilmente di bufala. Allora, ricapitolando, vi posto a questo punto ciò che rimane della prima ricetta Bimby 🤣. E poi, nelle note, vi inserisco le mie modifiche dell’anno scorso.

Per la frolla:

150 g di zucchero semolato
1 limone bio, la scorza
3 uova fresche intere
1 tuorlo
200 g di burro morbido
450 g di farina 00
1 pizzico di sale

Esecuzione:

Versare nel boccale lo zucchero ed aggiungere la scorza di limone, tritare 10 sec., vel.8.
Riunire sul fondo gli ingredienti con la spatola e unire gli altri ingredienti, impastare 20 sec., vel.5.
Togliere l’impasto e avvolgerlo in pellicola trasparente per alimenti, lasciare riposare in frigo per circa 30 minuti.

Per la crema pasticcera:

500 g di latte intero
100 g di zucchero semolato
50 g di farina 00
5 tuorli
1 bustina vanillina

Esecuzione:

Mettere tutti gli ingredienti nel boccale 7 min., 90°, vel.4. Lasciare raffreddare ricoperta con pellicola a contatto. Poi in frigo.

Per il ripieno:

250 di latte intero
1 limone bio, la scorza
500 g di grano cotto
1 pizzico di sale fino
350 g di zucchero semolato
6 uova fresche intere
500 g di ricotta di pecora
gocce di cioccolato oppure 50 g di cedro candito a dadini
3 cucchiai di acqua di fiori di arancio

Preparare il ripieno:

Versare nel boccale il latte, la scorza di limone, il grano precotto e un pizzico di sale, cuocere: 20 min./80°/vel. antiorario fino ad ottenere una crema.
A fine cottura, togliere e lasciare raffreddare in una ciotola capiente.
Nel boccale pulito e asciutto versare lo zucchero, le uova e la ricotta, frullare 20 sec./vel.4. Versare il composto nella ciotola con il grano raffreddato e mescolare delicatamente. Unire al composto il cedro candito a dadini (o le gocce di cioccolato) e l’acqua di fiori d’arancio. Unire la crema ed amalgamare.

Terminare la preparazione:

Imburrare ed infarinare uno stampo apribile di diametro 28-30 cm. Su un piano leggermente infarinato stendere 2/3 di pasta frolla e rivestire lo stampo. Stendere la pasta frolla rimasta in un disco sottile di 2 mm e ritagliate delle strisce dalla larghezza di 2 cm, larghe come lo stampo. Con le strisce formare il classico reticolato decorativo alla superficie della pastiera. Spennellare le strisce con latte e tuorlo d’uovo. Cuocere in forno caldo statico a 180° per circa 50-60 minuti.

Mie modifiche:

*Frolla: 300 g di farina, 150 g di zucchero, 150 g di burro o margarina, 1 uovo intero e 1 tuorlo, 1 limone (scorza), 1 pizzico di sale, 1 pizzico di lievito per dolci.
*Crema pasticcera (al bimby): 6 cucchiai di zucchero + 1 scorza di limone vel. 6; 1 bustina di vanillina, 500 ml di latte intero, 4 cucchiai colmi di farina 10 min. 90° vel. 3.5; trascorsi 8 minuti aggiungere 2 tuorli.

Da preparare il venerdì prima della Pasqua e da mangiare in famiglia 💟

La Calabria è rosa.
È rosa come le sue estati, come le note di canzoni d’amore ai jukebox con vista mare.
La Calabria è rosa come il suo sole, che ti fa arrossire d’amore.
La Calabria è rosa come il vento tra gli alberi della Sila. È rosa come i suoi raccolti.
La Calabria è rosa come le tavole imbandite ed i suoi commensali. Rosa come l’accoglienza che abbraccia e che ti invita a sedere.
La Calabria è rosa come i ricordi di chi è partito per l’America e la porta sempre nel cuore.
Questa è la mia Calabria 💗.
Ho deciso di aprire una rubrica, La Calabria in rosa, inaugurandola con una sezione food. Capitolo I, Madame la ‘Nduja Delizie di Calabria ☺️. La ‘nduja è un salame morbido spalmabile di carne suina, rosso di peperoncino, tipico della mia regione 🌶. Ho preparato per voi una ricettina semplice e gustosa. Regola numero uno ? Avere in dispensa un vasetto di ‘nduja Delizie di Calabria. Pronti ? Via !!

Calamarata, pomodorini, melanzane fritte, ‘nduja Delizie di Calabria e pecorino morbido a scaglie (e tante foglioline di basilico fresco e profumato). 

Dosi per 2 persone
Ingredienti:

* 250 g di pasta (Calamarata)
* 1/2 melanzana
* 300 g di pomodorini
* 35 g di ‘nduja Delizie di Calabria
*1/2 cipolla rossa di Tropea
* Olio Evo q.b.
* Sale q.b.
* pecorino morbido q.b.
* basilico fresco

Procedimento:

Da mezza melanzana ricavate delle piccole fette (non troppo sottili), aggiungete un pò di sale e friggetele in olio di semi.  Lasciatele scolare su carta assorbente. Mettete in una padella l’olio extra vergine di oliva, fate scaldare e lasciate rosolare il trito di cipolla per qualche minuto. Unite i pomodorini tagliati in quarti, del basilico e salate. Fate cuocere per una decina di minuti,  aggiungete la ‘nduja, le melanzane e mescolate. Una volta cotta, saltate la pasta in padella. Terminate l’impiattamento con del pecorino morbido a scaglie e delle foglioline di basilico fresco.

Buon appetito ☺❤🌶

Oggi prepareremo un piatto di tonnarelli all’uovo con carciofi, pomodorini e della mollica di pane aromatizzata al peperoncino calabrese  😋🌶.

Dosi per 2 persone

Ingredienti:

* 200 g di tonnarelli all’uovo
* 3 carciofi
* pomodorini pachino
* olio evo
* 1/2 cipollotto
* mollica di pane
* peperoncino calabrese
Procedimento

Innanzitutto puliamo insieme i carciofi. Non avevo mai pulito un carciofo, lo ammetto. Ma questa quarantena mi ha insegnato anche questo.

Dopo aver pulito i carciofi li sbollentiamo leggermente in acqua salata. Nel frattempo, in una padella, lasciamo soffriggere la cipolla per poi aggiungerci i pomodorini tagliati a spicchi. Aggiungiamo i carciofi e voilà. A parte, in una padellina con un pò d’olio, ho preparato della mollica aromatizzata al peperoncino che ho utilizzato per ultimare il piatto. Come vi dico sempre, non sono una cuoca, mi lascio ispirare quando preparo i piatti. Quindi partite da qui e poi fate come vi dice il cuore 😊.

A proposito, mi è venuto adesso adesso in mente un pezzo di Va’ dove ti porta il cuore che amoo e che cerco subito per incollarvelo:

“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne uno a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la tua stessa profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno che sei venuta al mondo. Senza farti distrarre da nulla, aspetta, aspetta ancora, stai ferma in silenzio e ascolta il tuo cuore. E quando poi ti parla alzati e va’ dove lui ti porta”.

MERAVIGLIA, un abbraccio 🍒

Nei piatti mi piace trovare colore, cromaticità in armonia con uno stato d’animo, con una stagione. Mi piace che un piatto sia un piccolo capolavoro, che racconti qualcosa e che coinvolga più sensi. Io non sono una cuoca. Quando decido di cucinare un piatto parto dal frigo, dagli ingredienti che ho a disposizione, dall’ispirazione del momento, da un colore magari. Poi faccio una ricerca sul web, guardo foto di piatti e mi lascio ispirare. Non guardo sempre le ricette, diciamo che poi vado un pò ad occhio. E mi capita di azzeccarci, a volte. Altre poi consulto le ricette, in modo da non sbagliare le volte successive. Così facendo, guardando anche tantissime puntate di Master Chef 😅, mi son ritrovata un piccolissimo bagaglio di passaggi che volta per volta aggiorno. In questo bagaglio ci sono anche i consigli della mamma, delle persone che stimo in cucina e che preparano sempre piatti deliziosi, viaggi, ricordi, fotografie, momenti, sapori. E tanta fantasia, creatività che è la miccia che fa accadere gli esperimenti più belli. Quando ho preparato questo risotto mi sono lasciata ispirare dal verde di tante foglie di spinaci freschi. Che profumavano ancora di terra, di sole, di speranza. La speranza che questo triste momento passi in fretta, per ritornare a vivere più forte che mai. Vi scrivo più o meno i miei passaggi. Adattatela, miglioratela, datemi dei consigli. In ogni modo, sarà stata la fortuna del principiante, ma mi è venuto davvero una delizia 😋.

Dosi per 4 persone

Ingredienti:

* 320 g di riso Carnaroli
* brodo vegetale q.b.
* spinaci (precedentemente lessati e frullati) 4/5 cucchiai a piacimento
* 40 g burro
* parmigiano q.b.
* stracciatella
* pepe nero

Iniziamo con la preparazione del brodo vegetale.
Per 2 litri d’acqua ho utilizzato 200 g di sedano, 200 g di carote, 100 g di cipolla di Tropea, sale fino q.b.
Tagliare in piccoli pezzi le verdure e trasferirle in un tegame di acqua fredda (non in acqua già bollente). Coprire con un coperchio, cuocere a fiamma bassa e lasciare bollire per almeno un’ora. Filtrare e regolare di sale. Utilizzare il brodo caldo.

Preparazione risotto:

In un tegame lasciate sciogliere una noce di burro. Unite il riso e tostatelo. Aggiungete il brodo e mescolate. A metà cottura aggiungete i cucchiai di spinaci precedentemente lessati e frullati (mettetene a piacimento,  io ne ho aggiunti fino a quando il riso è risultato di un verde luccicante). A due minuti dalla cottura mantecate fuori dal fuoco aggiungendo il burro ed il parmigiano grattugiato. Concludere il piatto con la stracciatella e del pepe nero.Buon appetito 🌿🍀💚

 

Oggi vi propongo una ricettina dai sapori tutti calabresi: la ‘nduja di suino nero Delizie di Calabria, il caciocavallo silano e la cipolla rossa di Tropea. I due cucchiai di ‘nduja previsti dalla ricetta renderanno il piatto piccantino ma non traumatico 😄. Quindi sperimentate e fatemi sapere ☺❤.

Dosi per 4 persone

Ingredienti:

* 320 g di riso Carnaroli
* Brodo vegetale q.b.
* 30 ml di vino bianco
* 50 ml di olio evo
* 1/2 cipolla di Tropea
* 40 g di burro
* 2 cucchiai di ‘nduja di suino nero Delizie di Calabria 
*  80 g di caciocavallo silano
* 80 g di parmigiano

Iniziamo con la preparazione del brodo vegetale.
Per 2 litri d’acqua ho utilizzato 200 g di sedano, 200 g di carote, 100 g di cipolla di Tropea, sale fino q.b.
Tagliare in piccoli pezzi le verdure e trasferirle in un tegame di acqua fredda (non in acqua già bollente). Coprire con un coperchio, cuocere a fiamma bassa e lasciare bollire per almeno un’ora. Filtrare e regolare di sale. Utilizzare il brodo caldo.

Preparazione risotto:

Tritate la cipolla e rosolatela in un tegame con una noce di burro e l’olio. Unite il riso e tostatelo velocemente. Sfumate con il vino e quando sarà completamente evaporato aggiungete volta per volta il brodo caldo. A due minuti dalla cottura, unite la ‘nduja di suino nero Delizie di Calabria ed il caciocavallo precedentemente tritato. Mantecate fuori dal fuoco aggiungendo il burro ed il parmigiano grattugiato e voilà.

Apparecchiate la tavola con amore ☺, stappate una bottiglia di vino e brindate all’Amore ❤.

ENJOY ☺❤🌶🍒

Per le chiacchiere ho seguito una ricetta  Bimby 😃

Ingredienti:

  • 300 g di farina 00
  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • 2 uova
  • 60 ml di latte
  • 30 g di burro morbido
  • 1 bicchierino di Cognac (o altro liquore a scelta)
  • la scorza di 1 limone grattugiata
  • sale
  • olio di semi di girasole per friggere
  • zucchero a velo per la finitura

Preparazione:

Raccogliete nel boccale la farina, lo zucchero, le uova, il latte, il burro, il Cognac (io ho utilizzato del limoncello), la scorza di limone e un pizzico di sale. Impastate il tutto per 3 minuti a velocità spiga.

Avvolgete la pasta nella pellicola alimentare e fatela riposare in frigorifero per 30 minuti. Trascorso questo tempo prelevate una piccola porzione d’impasto (lasciando il restante sempre avvolto nella pellicola) e appiattitelo leggermente con il mattarello per portarlo alla massima apertura dei rulli di una macchinetta sfogliatrice. Passate la sfoglia più volte fino ad ottenere uno spessore di circa 2 mm. Con una rotella dentellata rifilate i bordi e poi tagliate la sfoglia in tanti quadrati o rettangoli (io ho provato a stendere l’impasto col mattarello come meglio ho potuto non avendo la macchinetta – più sottile è la pasta, più saranno croccanti).

Praticate su ognuno un paio di incisioni centrali e disponeteli su un ripiano coperto di carta da forno in attesa della frittura. Quando avrete steso tutta la pasta, friggete le chiacchiere, poche alla volta, in olio di semi di girasole a 170° facendole dorare da entrambi i lati.

Scolate le chiacchiere con un mestolo forato e lasciatele asciugare su carta da cucina. Spolverizzatele con abbondante zucchero a velo e servite.

Enjoy 🍒

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